2010 - Neve
Amo la neve come amo il cioccolato fondente..
La prima volta che vidi tanta neve scendevo per atterrare all'aeroporto di Glasgow-Prestwick, una distesa immensa di panna montata stesa sulla terra morbida per kilometri fino a dove potevo vedere.. Avrei fermato il tempo perciò non sarei più tornata indietro.
C'è un albero molto alto davanti alla finestra di casa e oggi si è coperto di bianco dalla neve.
Credo sia un albero di noccioline e in primavera e in estate è sempre pieno di foglie che non riesci a vedere nemmeno i rami più esterni se non il tronco.
E' così alto che spesso durante la primavera tra le sue fronde ci si nascondono dei cormorani o uccelli molto simili e meravigliosi, bianchi come il latte e con una maestosa apertura alare e una incredibile sensazione di morbidezza e lucentezza nelle ali.
Invece appena prima di Natale ogni anno perde tutte le foglie e diventa così nudo che esposto al vento sembra curvarsi cercando un riparo più caldo. Io amo osservare il suo cambiamento ogni stagione. L'estate parla e il vento gli risponde.
Il primo autunno passato insieme ho notato che l'albero sembra vestirsi di un manto magico durante la notte e quando nevica. Tra i suoi rami due animali immobili passano i loro anni ad osservare il mondo cambiare. Non so quanti li abbiano notati. Probabilmente sono solo frutto della mia fantasia ma è bello vedere che fedeli appaiono ogni autunno.
Sembrano intagliati nello stesso legno.
Il più grande sembra uno scoiattolo che si nasconde dentro il tronco e sbircia verso est invece l'altro più piccolo sta fermo immobile in alto, sembra un uccellino pronto a spiccare il volo.
Oggi mentre la neve scendeva costante loro stavano inermi sul loro ramo a chiacchierare con il freddo arrivato come sempre troppo tardi. La neve ha rivestito ogni cosa fuori, le macchine, le piante, i tetti e i muretti che sembrano imbottiti come cuscini bianchi di piume.. il freddo congela il naso che caso strano è sempre l'unica estremità ad essere esposta al freddo e respirare quell'aria gelida e peggio che mordere un gelato e sentire arrivare il ghiaccio al cervello.
Perciò con il camino pieno di legna cerco di osservare il freddo dal calduccio di casa e appena metto fuori la mano per rubare alla neve un suo fiocco, cerco di non respirare.
Ha iniziato a nevicare mentre il cielo nascondeva il sole e ora continua a nevicare mentre il cielo nasconde la luna.
I lampioni sotto casa sono già accesi da un bel po', e la neve si poggia e luccica come glitter, come se trilli avesse ricoperto tutto con la sua polvere di fata. Penso che sia impossibile non perdersi ad osservare la neve, è una luce bianca in piena notte che ti illumina il mondo e lo lascia pallidamente velato.
E nel perdermi riaffiora il passato....
Era il 2008, dicembre. Non era stato un anno fantastico o di che particolari avventure vissute ma senza dubbio prendere quell'aereo è stata la cosa migliore che potessi fare.
Quell'anno non avevo nulla da ricordare, lo lasciai andare come si lascia andare una barca fatta di carta nel mare e così come era arrivato era anche andato via, con le solite noiose e stanche giornate di sole e di pioggia senza la neve e senza l'amore.
La mia vita fino allora non era stata noiosa ma non l'avrei mai vissuta intensamente come avrei voluto. Avrei lavorato in albergo fino alla pensione diventando la nonna dei nuovi dipendenti. Magari da cameriera sarei passata a fare le pulizie ai piani lavorando per 12 ore al giorno e non avrei avuto tempo per avere marito e figli. Avrei comprato una bella casa vicino al mare e nel poco tempo che mi restava da lavoro avrei fatto la lettrice accanita di libri. Una vita tranquilla e senza rimpianti perché avevo imparato a vivere per me stessa ed essere felice...ma volevo una vita vera per questo partii.
Arrivai a Dursley dopo aver preso un aereo e un paio di mezzi, avevo 23 anni. Non ero mai stata così lontana da casa, mai una vacanza, mai un viaggio. Solo a Barcellona tre giorni ma con mamma e papà. Il resto del mio tempo lo passavo in albergo a lavoro con lo chef che fissava il seno alla sua aiuto chef taglia xxl e per giunta lesbica. Io facevo la cameriera e di buono avevo lo stipendio...il resto lo dimenticavo.
A Dursley incontrai Angela. La mia amica di infanzia.
Il 31 di novembre trovai una sua cartolina nella posta: "Quando muovi il culo e vieni qui da me?"
Quindici giorni dopo presi l'aereo.
Il jet leg non esiste per un ora di differenza ma la felicità di lasciare per una settimana la mia solita vita avrebbe fatto sembrare breve anche un viaggio per l'australia.
Due settimane di vacanza e mi sarei riposata a dovere per ricominciare al ritorno la solita monotonia.
A Dursley non sapevo che Angela aveva appena finito di svuotare casa. Aveva comprato casa nel Fulham, da quando aveva trovato lavoro al Waxy O'Connor' s, il pub più fantastico di Londra così caricammo nella sua Mini turchese i due ultimi scatoloni e andammo nella Ranelagh Ave dove ci aspettava una casetta Bon Bon con tanto di tende e tovaglie in tema.
Una perfetta casa identica a lei.
Io avevo la mia camera bianca e rosa e un gatto che gironzolava paffuto in cerca di cibo e calore.
Il freddo in quella bellissima casa non esisteva. Era solo fuori ma senza la neve che contornasse le decorazioni di Natale come se tutto fosse immobile in attesa che arrivasse la neve romantica ancora in un dicembre appena arrivato, quasi fuori stagione.
La sera andammo a mangiare al Waxy O'Connor's, sembrava di entrare in un mondo magico, come una cena nella scuola di Hogwarts. Se vuoi passare una serata magica è il posto ideale. Considerato il fatto che Angela ci va a lavorare ogni giorno pensavo infondo che non sarebbe voluta andare a mangiare li durante le vacanze invece mi ci portò sapendo che mi sarei innamorata di ogni piccolo particolare del pub.
E in effetti la serata magica e con solo noi passò lenta e stupenda..i ricordi erano tanti come le cose da dire. La sua famiglia si era trasferita in Italia da qualche anno ma lei è rimasta legata alle sue origini..come darle torto..Londra è una città fantastica, notturna e famosa non solo per il principe William ma anche per i Beatles, per il Big Ben che dall'alto custodisce la città come un guardiano e anche per i bus a due piani, per le cabine telefoniche tipiche e per i taxi giallo Titti.
Tornammo a casa nostalgiche di ricordi e riscaldate dal tepore di quel pub così magico da sembrare fantastico.
Poteva spuntare all'improvviso Orlando Bloom in veste di Legolas e non mi sarei stupita di vederlo li.
Ma lasciato il Waxy svanì anche la magia degli elfi dei boschi.
La mattina seguente andammo a visitare la città, il museo delle cere Madame Tussauds, Buckingham Palace e l'Underground. Ok è solo una metropolitana...ma è a Londra.
Grazie a Google Drive la memoria della mia fotocamera non finisce mai, sarebbe stata la fine.
Durante la stessa mattina andammo da Starbucks..amo così tanto Starbucks e Londra che essere li insieme, nei due posti della mia vita sembra ancora un sogno..
Fu li da Starbucks che incontrai John.
Quasi per caso ci guardammo senza dire nulla, lui stava lì sulla scala a sistemare uno scaffale in alto quando scese dalla scala e si girò verso di me, con l'aria persa di chi ha visto qualcosa di molto bello. Una signora che lavorava insieme a lui voleva per forza aiutarlo a mettere apposto per fare prima. Aspettai contemplando il bancone nel bar e mi accorsi che sopra c'era un bicchiere da smoothies con il logo di Starbucks uguale a quello che avevo fatto io a casa in Italia.
Guardai John, aveva l'aria da latino, aveva un accento leggermente spagnolo e il suo profumo mi stava iniziando a inebriare la mente.
Dopo che la sua collega andò via ci fermammo a guardarci, senza timidezza, senza l'imbarazzo del momento, ma Angela voleva andare via così la seguii, però sarei ritornata.
Appena entrai dalla porta John mi riconobbe subito, mi sorrise con uno dei sorrisi più belli che avevo mai visto su un viso e con sorpresa vidi che gli sorridevano anche gli occhi quando mi guardava. Aveva una camicia blu e un jeans leggermente attillato e il profumo di sempre, speziato e caldo che insieme al profumo del caffè mi trasportarono su un isola caraibica.
Mi chiese come stavo.. Non ero stata bene per il ciclo troppo forte che mi aveva fatto salire la febbre e gli dissi che non stavo troppo bene ma in effetti era il suo sguardo a farmi aumentare la febbre.. era molto distratto quel giorno probabilmente aveva molto da fare, sparì dietro una porta, e dopo un po' non lo vidi più.
Andai via.
Le due settimane passarono infretta, la città aveva ancora tante cose nascoste da vedere.
Dovevo ritornare, per la mia amica, per la città, per John.
L'indomani avrei ripreso i mezzi e quell'aereo che mi avrebbe riportato a casa.. quasi non volevo andare via.. Quando avrei rivisto John?
Londra aveva il mio cuore e adesso sentivo qualcosa che mi diceva che non potevo tornare a casa senza l'ultimo caffè di Starbucks e senza salutare John.
Parlai con Angela..le confidai ciò che pensavo, quello che provavo anche se due giorni erano pochi per innamorarsi ma dentro di me sentivo che andando via avrei perso l'opportunità di un amore da sogno..perciò andai da John, per l'ultima volta.
Starbucks aveva le porte chiuse e quando stavo per andare via mi sentii chiamare: "vuoi un caffè?"
Era John.
Mi aprì la porta, mi sentii imbarazzata come se avessi avuto 15 anni, mi allungò la mano e mi disse "Io mi chiamo John, molto piacere".
Spero di non aver avuto le mani sudate ma di certo sarò diventata rossa come un peperone..
Era più alto di me, i suoi capelli neri leggermente mossi gli incorniciavano il viso e quel filo di barba gli dava ancora più l'aria latina, ..mi disse che era per metà francese ma sapeva parlare lo spagnolo..restammo a parlare per un bel pò di ore..
"Sei una ragazza straordinaria" mi disse.. mi mancò il fiato per un attimo.
"Vorrei darti un bacio perché sei venuta qui per me e coccolarti.." con la mano sul mento mi alzò il viso e mi diede uno dei baci più dolci di tutta la mia vita.. immaginai per un istante la mia vita insieme a lui, ...baciarlo è stato come fare una doccia bollente..
Prima di andare via mi diede un bigliettino con il suo numero di cellulare e una scritta in spagnolo.. "te tengo aqui con migo".
Il viaggio di ritorno è stato lento e triste tra le lacrime. Un amore così breve e così dolce...e ritornando a casa pensavo di averlo perso prendendo quel maledettissimo aereo.
Sentivo il calore del suo abbraccio stringermi ancora.. Sarei voluta tornare indietro e me ne resi conto davvero a 9000 metri sopra il cielo.
L'aeroporto di Glasgow Prestwick era molto grande e fu li che vidi la neve per la prima volta..Angela era lì ad aspettarmi con John.. con gli occhi pieni di lacrime per la meravigliosa vista sulla neve e per la mia amica che mi aspettava con accanto il mio amore.
Un momento indimenticabile.
Il furgone affittato con tutti i miei risparmi di una vita, che conteneva tutte le mie cose era già arrivato una settimana prima e John aveva già sistemato alcune cose nella nostra nuova casa.
Il freddo restava immobile fuori, la neve aveva già imbiancato le case e le decorazioni di natale come un paesaggio bianco creato sulle nuvole, come se al posto del verde degli alberi e del colore della terra qualcuno avesse sparso panna bianca sopra il mondo. Tutto era assolutamente meraviglioso.
John e io siamo sposati da 7 anni.
Abitiamo a Paisley, in una villetta nella Brodie Park Ave. Siamo lontani da Angela ma durante le vacanze lei viene a stare da noi. Oppure andiamo noi da lei.
Abbiamo due bambini Sophie che ha 5 anni e Matteo che ne ha quasi 2.
Hanno gli occhi di suo padre, e anche il sorriso.
Sophie da me ha preso il carattere, sveglia,allegra e coraggiosa.
Matteo piange poco e dorme tanto.
Sophie quasi tutte le notti si addormenta insieme a John, si appoggia sul suo petto e si stringe a lui, sono quasi gelosa che la coccola come coccola me.
La mia famiglia è il regalo più grande che la vita mi ha dato.
Pensare di vivere una vita senza John e i bambini è una vita vissuta a metà.
Il nostro amore travolgente ha superato qualsiasi lontananza. Anche se ci sono stati altri nella nostra vita e John ha già un altro figlio che io amo come fosse mio, il nostro amore è stato unico da subito.
Dal primo sguardo ci siamo detti "Ti amo" perché nel nostro cuore è stato così.
Perché il primo bacio con lui mi ha fatto innamorare di ogni suo piccolo particolare e perché ogni giorno e ogni istante mi da tutto l'amore che ho sempre immaginato di ricevere.
Un amore eterno, passionale, e che ti rapisce all'istante mente e cuore, e non ha limiti ne tempo.
La vita non è vita se non è vissuta con il cuore, quando un sogno ti prende l'anima puoi vivere con quello in eterno se è l'unica cosa che puoi avere. Diventare una cosa sola con questo amore ti manda avanti ogni giorno anche in mezzo agli ostacoli.
Puoi amare per sempre qualcuno conosciuto da poco se te lo senti nel cuore...quell'amore di qualsiasi forma sia fatto è unico e indispensabile 🤍
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