Lavoro, lavoro, lavoro...
Questa parola la conosco da sempre ma non ho mai capito cosa significa realmente lavorare da quando possiedo una tv. Perche?
Non mi chiamo Bridget Jones e non sono obesa perchè passo ore intere davanti alla tv per metà o più della mia giornata. Ho il lavoro più bello del mondo, anzi due per precisare e il primo mio lavoro lo amo di più, stare con le persone. Condividere i momenti belli e brutti con le persone, ascoltare i loro problemi, aiutarli a sfogarsi e parlarne insieme sapendo che dopo si sentono più sollevati grazie al mio ascoltarli mi rende felice.
Ma non sono una psicologa. Ho semplicemente un blog.
Quando ho iniziato a scrivere ero ancora bambina.
A scuola i voti per i testi migliori erano i miei anche se c'era sempre qualcuno che mi superava nel voto, ma il mio avevaa comunque un supplemento d'anima, per dirla alla Oscar.
La mia aspirazione non era fare la scrittrice, ma l'archeologa, passione che è poi rimasta chiusa nel cassetto del cuore e seppellito in Egitto insieme alle mie amate mummie.
Portavo avanti negli anni una storia, sempre la stessa ogni volta che il tema dell'argomento era a piacere.
Scrivevo di me e delle gare di Rally sul deserto, e lo stesso tema alle superiori divenne quasi un film ma senza i dialoghi. Ricordo che dovevo sempre leggerli a voce alta e piacevano a tutti.
Ma ancora non avevo idea di cosa volevo fare una volta finite le scuole, fatto sta che venne il momento di decidere quali superiori fare, ma dato che la matematica non era il mio forte scelsi una scuola che mi permetteva, oltre che di imparare a cucinare, cosa che gia sapevo fare bene grazie alla mia insegnante perfetta, nonna, di avere un diploma per poi prendere un ramo dell'università dove potevo finalmente diventare l'archeologa che avevo sempre sognato.
Senza fare i conti delle spese universitarie presi comunque il diploma in una scuola che non sapevo mi avrebbe davvero cambiato la vita sin dai primi anni.
Grazie alla mia nonna le torte che faccio sono delle vere e proprie prelibatezze e grazie alla mia scuola riesco a prendere in mano le anguille e pulirle a dovere mentre mi si attorcigliano per tutto il braccio...cosa alquanto disgustosa data la loro viscosità...che poi non mangio, sia chiaro, ma ho imparato comunque molte cose.
Della scuola ho sempre odiato il ripetersi delle cose dalle elementari alle superiori. Stessa storia, stessa pasta. Poi quando mi sono sposata ho dovuto imparare a vivere, a fare la spesa, pagare le bollette e combattere con parenti gelosi e rompiscatole, cosa che nessuno insegna mai a gestire durante la scuola. Menomale che grazie alla mia indole indipendente e al mio spirito imprenditoriale non ho mai avuto bisogno della "mamma" per trovare la mia strada.
Mi sono sempre considerata una da "Impara l'arte e mettila da parte" ma considerando che anche il posto dove vivevo per quanto solo turistico nei mesi più caldi, mi dava la possibilità di lavorare esclusivamente quando invece potevo andare al mare, imparai a fare tante cose che a scuola nessuno mi aveva insegnato e inventarmi un lavoro invece che trimestrale solo estivo, annuale.
E così dalla scuola ho continuato a scrivere, e nel mentre che la mia mente elaborava frasi e situazioni da scrivere, facevo la cameriera, la lavapiatti, la colf, la maestrina di ripetizioni per i bimbi nel doposcuola, la fotomodella, l'arredatrice di interni grazie a tre meravigliosi anni passati nel più bello e caldo negozio di mobili etnici, la studente grazie ai miei 13 anni passati dopo scuola con i corsi di Estetista e Consulente benessere, quelli di lingua spagnola e inglese, di Wedding Planner che mi ha fatto sentire un po più vicino al mio fantastico ispiratore Enzo Miccio e la fotografa, perchè adoro immortalare i momenti indelebili della vita. E così ho imparato a fare tante cose.
Mi sarebbe piaciuto fare la lettrice per bambini nelle librerie ma non l'ho mai fatto, e lavorare in una libreria sembra molto difficile. Sono un accanita lettrice comunque e anche se non sono mai riuscita a lavorare in libreria o in biblioteca, i libri restano comunque una parte di me.
Negli anni ho sentito che ciò che provavo leggendo un libro o scrivendo qualcosa per me e per altri, era un sentimento troppo diverso da quello che provavo per qualcuno. Così la mia vita nei libri è sempre stata reale, quello che vivevo ogni giorno no. Così scrivere è diventato il mio lavoro, e un libro non mi bastava mai. Perchè più scrivevo più la mia voglia di aprire il mio cuore alla pagina bianca diventava impellente e così optai per il blog.
Non so quanto possa essere considerato un lavoro fare la blogger.
La gente considera un lavoro chi si spacca la schiena ogni giorno per comprare solo il pane e un paio di scarpe, ma altri considerano lavoro anche quello dei politici, che vestono le griffe da capo a piedi e hanno casa di proprietà con la piscina e aumentano le tasse ai cittadini per comprarsi una Ferrari in più.vPerciò da quando ho la tv non riesco a capire quale lavoro sia più onorevole, con entrambi si compra, con entrambi si mangia, ma con uno solo di questi ci si trova simili a bestie e ci si fa odiare dalle persone.
Io preferisco essere semplicemente blogger e parlare con le persone, con quelle umane, con quelle come noi, un po più povere ma felici, che con gli amici vanno a prendere il caffè nello Starbucks sotto casa e che pagano l'affitto ogni mese e che hanno una semplice auto per girare in città, funzionante e pulita perchè abbiamo tutti una dignità anche se non siamo tremendamente ricchi, ma forse anzi direi di sicuro, apprezziamo di più la vita, per quanto brutta possa essere a volte e dura, e la viviamo fino infondo camminando accanto ad altri come noi.
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