Quel giorno sentii il mondo crollare, come un masso legato con una corda stretta al petto.. avendo sempre il magone e un velo di lacrime perenne sopra gli occhi che impedisce di vedere con nitidezza tutte le cose.
Non parlare e non poter capire. Pensare perche' e' cosi' difficile parlare per la troppa paura della risposta o perche' se si capisce si cambia, e se si cambia non si e' piu' se stessi.
Pensare che e' sempre tutto uguale e che quel sogno era solo immaginazione e che la realtà, ben diversa, nasconde sempre il bianco e stende un velo di grigio sui desideri.
Continuare a chiedersi perche'. È cosi' difficile..perche' non si cerca di fare il possibile se lo si crede con tutto se stessi.
Tutto cio' in cui si crede svanisce, come sentirsi ricoperti da una coltre di fumo e sentirsi soffocare.
Avere la sensazione di scoppiare e sentire poi il vuoto e piu' nulla.
Ogni speranza, ogni sogno infranto come uno specchio ricoperto da mille schegge di vetro, un rimbombo incessante nella mente di quella musica che suona perenne e placa l'animo e porta via il desiderio e la voglia di vivere senza meta.
Non sentirsi nessuno, non sentirsi la propria vita e provare a ferirsi la mente senza comprendere, senza quel bisogno non sei nessuno, sei mille persone diverse per nasconderti e non soffrire.
Ma all’improvviso avere la voglia di soffrire ancora per essere legati nell’anima,ancora di piu' e amare ancora di piu', fino a far morire il cuore, quella sofferenza che hai e che non puoi lasciare perche' morirai.
Sentirsi nel buio e volerci restare perche' non puoi avere altro che il suo silenzio.
Avere paura di sentirsi impotenti, senza forza, senza speranza.
Continuare a rendere cieco il tempo che passa, continuare ad amare fino a ricreare il bianco nella mente e lasciare la realtà fuori da se stessi e vivere a parte, una vita che non e' tua, che non esiste, ma che non lascerai perche' moriresti, cosi' come moriresti al pensiero di vivere senza.
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