L'aria fuori profuma di autunno, l'estate sta andando via portata via dal vento estivo che ancora sorride da dietro le nuvole bianche. Stamattina l'aria fresca mi ha fatto raffreddare leggermente dal tepore notturno che sentivo ancora addosso quando sono uscita, ma perchè questa giornata fosse perfetta non potevo stare a casa a decidere fra the o caffè, così sono uscita presto e sono andata al bar a fare colazione, sempre lo stesso..anche se oggi è una giornata diversa. Oggi sarà una giornata molto lunga.
Il mio treno non si può dire stupendo o comodo, non c'è la tv ne il bar, non c'è nemmeno un letto caldo e morbido su cui dormire, ma è semplicemente un treno che ti porta, non dall'altra parte del mondo, ma quasi. Un giorno intero di viaggio per leggere, per pensare, per scrivere.. a volte ciò che vedono i miei occhi è talmente bello che nessuna parola gia esistente può descrivere tanta meraviglia, altre volte le parole vengono così naturalmente che non riesco a scriverle talmente sono tante.
Abitazioni, alberi vivi e lussureggianti, alberi morti e spogli da ere e un treno, con una carrozza, ingiallito dalla ruggine e semi coperto dalle fronde e dagli alberi che lo stanno lentamente facendo scomparire da quella sua ultima fermata.
Chissà in quali posti ha viaggiato e quante persone ha fatto incontrare.
Quando penso ai treni penso ai saluti, agli addii, agli arrivederci, ma anche agli amori che si incontrano, alle tragedie che hanno vissuto, e ai sogni dei bambini, come quelli del Polar Express o al magico treno di Hogwarts, i treni vanno e vengono e così anche i giorni.. ma quando ho messo per la prima volta i piedi sul treno, sentendo il suolo mancandomi da sotto i piedi, mi sono sentita come Heidi, l'eterna bambina che ci fa sognare con i treni e le montagne.
Ora sto seduta qui a guardare fuori dalla vetrata del treno, sembra che il tempo si sia fermato se non fosse per il calare del sole, ora tutto sembra avvolto da un velo di nebbia, i colori hanno perso le loro ricche sfumature e sono come ricoperte di polvere dorata che li rende di un unico costante colore. Gli alberi tra qualche settimana diventeranno giganti di sabbia e nocciola e nell'aria si sentirà il solito profumo di castagna e cannella.
Quando l'autunno bussa alle porte tutto il mondo cambia colore, diventa quasi un reame magico dalle calde tinte del fuoco, senza folletti forse, e senza elfi o nani ma il calore del camino e le temperature più fredde fuori dalle case rendono i cuori e anche le giornate più magiche.
C'è ancora qualche giorno prima dell'equinozio ma sembra che ancora l'estate non ha abbandonato le nostre terre. La terra ormai arida dal troppo caldo è quasi morta.
Cinque ore dopo la mia partenza e dieci prima che io possa scendere da questo treno penso a come sarebbe bello vedere la pioggia, mi aiuterebbe a sentire meno il caldo, sentirne l'umidità.
Il cielo man mano che il treno scende, si fa sempre più grigio, forse la pioggia arriverà.
Qualcosa mi distrae lo sguardo, lungo i binari,.. dei treni vecchi e arrugginiti stanno immobili come soldatini armati di piombo esposti sopra un pianoforte a coda fatto di legno e pietre. I disegni sui muri segnano il passaggio di ragazzi di strada che hanno voluto lasciare il loro ricordo di qualcosa, disegnandolo su una carrozza o su un muro lungo la ferrovia come fosse una tela pittorica.
Mi ricordano alcuni disegni che ho visto nei viaggi che ho fatto..pitture sui muri così reali come contemplassero i passanti, sui muri di San Sperate nella Sardegna di un secolo fa o antichi come nelle grotte degli etruschi quasi fossero fatti da bambini con una matita, o come le pareti artistiche a Barcellona, statue reali o pura fantasia, ma un posto da sogno senza alcun dubbio.
E così ogni città ha i suoi disegni, tutti diversi, tutti originali. I graffitti hanno una vita fatti da persone che hanno una voce che risuona anche se non si sente, la si ascolta osservando, e percependo la sensazione che sentiamo dentro nell'osservarli.
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