È un pomeriggio che scorre lento, la pioggia bagna i vetri e il fresco umido del giorno che quasi appare notte entra dalle finestre come uno spettro.
Nessun pensiero mi affiora alla mente se non il costante scendere della pioggia dal cielo.
È un suono che quasi come per magia ti incanta ogni ricordo come immobile nel tempo, ma è tutto confuso, nulla appare chiaro alla mente, costantemente distratta dall’immortalar del cielo quel momento.
Poi in un istante un fragoroso urlo del cielo fa sobbalzare cuore e mente.
Il cielo prende il colore della notte e il timore assale ogni respiro.
La natura non da tregua alla sua pace.
Fuori da quella finestra tutto profuma di terra, profuma di mare.
L’acqua mi bagna il viso e mi congela i pensieri. La luce del cielo illumina la città come una fiamma per poi spegnersi in un rapido dissolversi tra i veli di nebbia.
Sento il gelido abbraccio della notte; pervade il mio viso e le mie mani fino a non riuscire ad avere che un solo respiro.
All’improvviso il mondo sembra cadere giu nel vuoto..Quanto riesco a sognar da dietro alla finestra mentre il mio pensiero vaga al restar sotto la pioggia.
Posso sentir il cielo bagnare i miei capelli, ritrovarmi senza alcun laccio su quella strada bagnata inginocchiata a terra con gli occhi verso Dio.
Bevo le lacrime del cielo e mi sento viva.
Vorrei toccarmi dentro l’anima e bagnarmi con la pioggia. Sentire con la mente il suo respiro e diventare come nebbia. Quanta potenza ha il temporale. Si sente con le mani e con l’anima, ti fa chiudere gli occhi, ti avvolge con un solo velo di tenebre e timore, ti porta fino al cielo, ti riveste dei colori della notte per esser come lei con un ultimo respiro.
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